Coltivazione Cannabis Legale - Tutto quello che c'è da sapere
Hai mai Coltivato una pianta di Cannabis o sei già un veterano? Bene qui troverai qualcosa di nuovo!
Benvenuto nel nostro blog. Probabilmente vuoi scoprire tutto quello che c’è da sapere in merito alla coltivazione della cannabis legale, cioè quella light. Per cannabis light intendiamo la canapa sativa L, quella ricca di CBD e povera di THC. Ci sono tanti parametri da considerare riguardo la coltivazione di questa pianta miracolosa: l’importanza della fioritura, i tricomi della cannabis, come estrarre la resina, le cime di erba e altri fattori cruciali. Bongae è qui per aiutarti ad avere una visione omnicomprensiva della coltivazione di cannabis.
Continua a leggere l’articolo, perché scoprirai tanti trucchi e segreti sulla sua coltivazione! In primis, cerchiamo di capire cosa dice la legge italiana sulla coltivazione della canapa.
1 – La legge 2 dicembre n. 242 del 2016
La presente legge reca norme per il sostegno e altresì la promozione della coltivazione della canapa. Tale coltivazione rappresenta una valida soluzione per contrastare l'impatto ambientale dell'agricoltura, riducendo il consumo dei suoli, la desertificazione e la perdita di biodiversità. In più, la coltivazione della canapa può fungere da sostituto per le colture eccedentarie e da coltura da rotazione.
Chiaro, la seguente legge non promuove la coltivazione di qualsiasi canapa, anzi. Accetta solo le varietà ammesse e iscritte nel Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole ai sensi dell'articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio. Tali colture non rientrano nell'ambito degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, relativi a potenziali stati di tossicodipendenza. Una cosa è la marijuana ricca di tetraidrocannabinolo, il cui composto chimico causa dipendenza ed effetti psicotropi; un’altra è la canapa che vanta una quantità importante di CBD e quasi priva di THC.
Il sostegno e la promozione della coltivazione della canapa sono finalizzati alla coltivazione e alla trasformazione, all'incentivazione dell'impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere prioritariamente locali. Insomma, la legge 242 agevola la coltivazione e quindi la vendita di cannabis light nel suolo italiano, in modo tale che piccole realtà locali possano mirare alla crescita del proprio business.
Il che ti porta a una domanda: posso coltivare una pianta di cannabis in casa?
2 – Coltivare la cannabis light in casa: è possibile?
Andiamo dritti al punto. Per quanto riguarda la normativa italiana, è fattibile coltivare piante di Cannabis senza temere ripercussioni legali, a condizione che si impieghino semi certificati acquistati regolarmente da rivenditori autorizzati. In caso contrario, ciò costituirebbe un'attività illecita. La nostra legge riconosce la possibilità di coltivare la cannabis in modo autonomo, senza rischiare sanzioni penali, tuttavia riconosce come legale solo la varietà di canapa sativa priva di sostanze psicotrope e con un elevato contenuto di CBD.
Ciò implica che non puoi fidarti dei commercianti non autorizzati, sprovvisti del codice di tracciabilità, senza la possibilità di risalire alle fonti della materia prima, ovvero le piante da cui provengono i semi. Altrimenti puoi rischiare sanzioni severe! Altresì ricordati di conservare lo scontrino di acquisto dei semi di canapa, poiché in caso di controlli da parte delle Forze dell’ordine tu potrai mostrarlo come prova di un acquisto lecito. Se si tratta di un acquisto online, basta mostrare la fatturazione digitale.
Insomma, si tratta di un’attività completamente legale, basta seguire alcuni accorgimenti.
3 – Come coltivare cannabis dai fiori grandi e saporiti
La resa della pianta dipende in larga parte dalle abitudini che noi applichiamo alla coltivazione. Non basta seminare e annaffiare per veder sbocciare una pianta luminosa e prosperosa. Ne abbiamo fatto di progressi dalla rivoluzione neolitica, quando l’uomo passò da essere un cacciatore-raccoglitore a un agricoltore e allevatore. Le piante dopotutto non sono così diverse da noi, sarebbe un errore grave considerarle come una sorta di oggetti. Sono esseri viventi!
Quando decidiamo di piantare il nostro primo seme, il nostro entusiasmo e le nostre aspettative sono alle stelle. Sogniamo di raccogliere le nostre cime fatte in casa, dall'intenso sapore e dalla resa incredibile. Tuttavia, raggiungere tali risultati richiede un grande impegno, esperienza e conoscenza.
Esistono molte tecniche per ottenere un grande raccolto, ma il segreto principale è limitare al massimo lo stress a cui la pianta è sottoposta in ogni fase della sua crescita. Le tecniche di coltivazione variano in base alla varietà della pianta e al metodo di coltivazione utilizzato. In questo articolo, Bongae esplora le modalità per gestire le fasi della coltivazione indoor ed outdoor per massimizzare le possibilità di successo e ottenere fiori pregiati con un sapore unico e intenso. Alla fine della lettura, avrai tutte le informazioni necessarie per scegliere il seme giusto per te, il terreno, le condizioni climatiche e la quantità di luce necessaria per la tua pianta.
Ti anticipiamo già che l'utilizzo di prodotti chimici per accelerare la crescita della pianta è altamente sconsigliato poiché questi prodotti possono dare alla cima un odore e un sapore sgradevoli e, talvolta, essere nocivi per la salute umana. Il primo passo per un buon raccolto è la scelta del seme giusto. Oggi esistono incroci genetici eccellenti in grado di resistere anche alle condizioni climatiche più estreme. La scelta del seme dipende dalla tua disponibilità di spazio e dal tempo a tua disposizione.
4 – L’uso dei giusti fertilizzanti
Ma cosa necessitano le piante per crescere sane e forti? Nella natura, le piante di cannabis sono abituate a cavarsela da sole, senza bisogno di aiuti esterni. Tuttavia, è importante dosare accuratamente i fertilizzanti contenenti i tre macro-elementi essenziali per una crescita corretta: azoto, fosforo e potassio. Questi composti sono presenti in molti concimi commerciali, ma la loro concentrazione deve essere attentamente calibrata in base alla fase di crescita della pianta. Solo in caso di colture idroponiche sarà necessario fornire sostanze extra alla pianta.
Durante la fase di crescita vegetativa, la pianta ha bisogno soprattutto di azoto, mentre il fosforo e il potassio sono meno necessari. Durante la fioritura, invece, la pianta ha bisogno soprattutto di fosforo e potassio, mentre l'azoto diventa meno importante. Comunque sia, in entrambe le fasi è cruciale monitorare abitualmente la pianta di cannabis per riscontrare eventualmente problemi e fornire di conseguenza i giusti nutrienti. Se ci pensi bene, è un po’ come badare a un bambino piccolo: entrambi usano segni anziché il parlato.
Infine, è importante risciacquare la pianta prima della raccolta, al fine di eliminare eventuali residui di fertilizzanti o prodotti esterni che potrebbero influire sul sapore e l'aroma delle cime. Solo così si potrà apprezzare appieno il gusto naturale del prodotto.
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5 – Perché dovresti considerare una cannabis maschio
Gli agricoltori, in un atto di protezione delle loro preziose piante femminili, estirpano le canapa maschio, ma in realtà questi maschietti hanno molto da offrire. Non giudicare un libro dalla copertina, come si suol dire. Ora, non per sembrare maschilisti, ma la cannabis maschio ha più fibre rispetto alla sua controparte femminile, che può essere utilizzata per la produzione di tessuti come lenzuola, fazzoletti e tovaglie eco-friendly. Le femmine, invece, sono utilizzate per la produzione di abiti. Insomma, diamo a Cesare quel che è di Cesare! Ma non finisce qui, aspetta.
I semi di canapa maschio hanno un delizioso sapore di mandorla tostata o di semi di girasole e contengono acidi grassi omega 3 e omega 6 che hanno numerosi benefici per la salute, soprattutto per il cervello e il cuore. Sono ricchi di proprietà cardio-protettive, metaboliche, neuroprotettive, antinfiammatorie, e possono anche aiutare a ridurre il colesterolo e prevenire alcuni tipi di cancro. La vendita di semi per uso alimentare è una delle ragioni principali per cui le coltivazioni di cannabis legale vengono lasciate a seme e poi trebbiate.
I terpeni presenti nella canapa maschio, come il limonene e il pinene, sono ottimi repellenti naturali per i parassiti che attaccano le colture, come le cavolaie, i nematodi dorati e i vermi. Quindi, se coltivate patate, cavoli, cotone o grano, non lasciarti sfuggire l'occasione di utilizzare questi maschietti come difensori naturali delle tue colture. Se vuoi approfondire…
LEGGI: I lati positivi della Cannabis maschio
6 – Resina e Tricomi della Cannabis: cosa c’è da sapere
Sei nuovo di questo mondo e ti chiedi cosa siano la resina e i tricomi della cannabis legale? Non farti problemi! Siamo qui apposta per informarti, carissimo visitatore. Guarda, è piuttosto semplice. Qui di seguito ti forniamo alcune informazioni utili che ti permetteranno di capire meglio di cosa si tratta.
La resina della cannabis è una sostanza appiccicosa e giallastra che si trova sulle foglie e sui fiori della pianta. La resina contiene una serie di composti chimici, tra cui i cannabinoidi, come il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo), e i terpeni, che conferiscono alla pianta il suo caratteristico aroma e sapore. Ora, come detto in precedenza, tramite incroci genetici, i semi venduti sotto la tutela della legge italiana sono poco propensi allo sviluppo massiccio di resina ricca di THC. Dopotutto, si tratta di un composto chimico che causa effetti psicotropi, i famosi effetti da sballo, per intenderci.
I tricomi, invece, sono delle piccole protuberanze che si sviluppano sulle foglie e sui fiori della pianta di cannabis. Queste strutture producono la resina che contiene i cannabinoidi e i terpeni.
Ora, per ottenere una canapa con una quantità elevata di resina e di tricomi, è necessario seguire alcune regole di coltivazione. Se vuoi scoprire quali siano le regole da seguire, ti invitiamo alla lettura di un altro nostro articolo.
LEGGI: Tricomi della Cannabis – Cosa c’è da sapere
Se invece ti interessa sapere come estrarre la resina dalla cannabis, ti indirizziamo a un altro articolo.
LEGGI: Come estrarre in casa la Resina dalla Cannabis
7 – Altre informazioni da sapere sulla coltivazione della cannabis legale
Gli scarti di potatura e trimming, ovvero le parti della pianta di cannabis che vengono tagliate durante la fase di potatura e pulizia, possono essere utilizzati per diverse applicazioni, a seconda della loro qualità e della quantità prodotta. Possiamo dire che gli scarti di potatura e trimming vengono utilizzati per la produzione di estratti di cannabis, come hashish CBD o olio di hashish, ma possono anche essere utilizzati per la produzione di infusi oppure prodotti commestibili a base di cannabis. Hai mai provato un infuso di cannabis? Una vera delizia per il palato e per la nostra salute.
Ma stai attento: è importante utilizzare solo gli scarti di potatura e trimming di qualità superiore, ovvero quelli che contengono una quantità elevata di tricomi e resina. Altrimenti saranno deficitari sia dal punto di vista gustativo che quello nutrizionale. Gli scarti di potatura e trimming possono essere conservati in freezer o in frigorifero per preservarne la freschezza e la qualità, fino al momento in cui vengono utilizzati. Infine, in alcuni paesi la legge potrebbe vietare la commercializzazione degli scarti di potatura e trimming, quindi è importante verificare le normative locali prima di utilizzarli o venderli.
Per far crescere al meglio la cannabis light, bisogna tenere in considerazione la fioritura. La fase di fioritura rappresenta uno dei momenti più importanti e delicati della coltivazione, in quanto ne dipende la quantità e la qualità del raccolto. Durante questa fase, i boccioli si riempiono di pistilli e tricomi, i primi dei quali indicano la maturità della pianta, mentre i secondi rappresentano le ghiandole responsabili della produzione di resina e, quindi, dei cannabinoidi. Un errore in questa fase della coltivazione può compromettere l'intero processo, vanificando mesi di duro lavoro. La cura e l'attenzione prestata ai fiori sono essenziali per garantire una produzione ottimale. Se trascurati, i boccioli potrebbero svilupparsi in modo incompleto o addirittura non svilupparsi affatto, causando una perdita totale o parziale del raccolto. Inoltre, l'aroma e il gusto potrebbero risultare compromessi, rovinando l'intera coltivazione. E tu non vuoi che questo accada, vero?
LEGGI: Come fare una tintura di cannabis in casa
E questo è tutto quello che c’è da sapere sulla coltivazione della cannabis legale. Coltivare una buona pianta di cannabis richiede impegno, saggezza e fatica, ma i risultati danno soddisfazione, te lo garantiamo. Chi semina virtù, raccoglie felicità.
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Ciao e a presto!