CBD e Malattie Cardiovascolari: può aiutare a Prevenire e Trattarle?
Il supporto naturale del CBD per malattie del Cuore.
Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di morte in Italia. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2012 le malattie cardiovascolari hanno causato il 45% delle morti in Italia. Queste malattie sono spesso causate da fattori come la dieta malsana, la mancanza di attività fisica, il fumo e lo stress. A rendere il quadro più triste è che, osservate le cause epigenetiche, parecchie malattie cardiovascolari si potevano evitare con uno stile di vita più sano.
Se da un lato l’aspettativa di vita è raddoppiata nel corso di un solo secolo, altresì dobbiamo tenere conto del rovescio della medaglia: la vecchiaia ci espone a più malattie. Proprio per tal motivo, la cura personale è più fondamentale che mai. La cannabis che ruolo gioca nelle malattie cardiovascolari? Il CBD può aiutare a prevenirle e a trattarle?
Continuate a leggere l’articolo per scoprirlo!
1 – Le malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo, con circa 17,6 milioni di decessi all'anno. Un triste primato. Da un lato, la popolazione mondiale è incrementata esponenzialmente, passando in soli cento anni da 1.6 miliardi agli 8 miliardi di oggi. Dall’altro lato, bisogna riconoscere una certa responsabilità individuale. Questa categoria di malattie comprende una vasta gamma di disturbi, tra cui cardiopatie reumatiche croniche, ipertensione, malattie coronariche, ictus e patologie vascolari, che colpiscono arterie, arteriole e capillari.
La genesi di queste malattie è complessa e può essere attribuita a molteplici fattori, tuttavia, non c'è dubbio che lo stile di vita giochi un ruolo determinante. La scelta di come vivere la propria vita può comportare benedizioni o maledizioni, poiché la modifica della dieta, l'esercizio fisico e l'abbandono del tabacco possono drasticamente migliorare la qualità della vita. E quando intendiamo drasticamente, lo diciamo seriamente.
Una domanda che spesso ci poniamo è se le malattie cardiovascolari e le malattie cardiache siano la stessa cosa. In realtà, queste due categorie sono distinte ma spesso interconnesse. Le malattie cardiovascolari riguardano i disturbi che colpiscono sia il cuore che i vasi sanguigni, mentre le malattie cardiache riguardano specificamente le patologie che colpiscono il cuore, come la malattia coronarica, l'aritmia cardiaca e le malformazioni cardiache.
2 – CBD come trattamento non convenzionale: funziona?
Le terapie tradizionali contro le malattie cardiovascolari sono tante e rimangono attualmente le cure più frequenti. Tuttavia possono avere molteplici controindicazioni. Vale la pena domandarsi se il cannabidiolo viene usato come trattamento non convenzionale, e quali effetti provoca nel paziente. Il sistema endocannabinoide che ruolo gioca?
Il sistema endocannabinoide (SEC) è in continua esplorazione per quanto riguarda il suo impatto sulla salute del cuore. Mentre gli studi sono ancora in corso, gli esiti finora raggiunti suggeriscono che il SEC può supportare la salute cardiovascolare in caso di stress o disuguaglianze interne. Ciò è ottenuto tramite una combinazione di recettori CB, endocannabinoidi e recettori non CB.
I recettori CB sono di due tipi principali: CB1 e CB2. Entrambi i tipi sono presenti in tutto il corpo, ma per quanto riguarda il cuore, ci concentreremo in particolare sui recettori CB2. Alcuni studi condotti su animali hanno suggerito che l'attivazione dei recettori CB2 può influenzare la prevenzione dell'aterosclerosi ed ischemia.
Ora esploriamo il contributo degli endocannabinoidi, in particolare l'anandamide (AEA), alla salute del cuore. C’è da dire che gli scienziati sono ancora incerti riguardo ai recettori specifici che l'AEA attiva. Uno studio del 2001 dell'Università di Cambridge ha suggerito che l'AEA potrebbe avere un impatto sul rilassamento delle arterie e su altri aspetti delle malattie cardiovascolari. Se un giorno l'AEA dovesse essere effettivamente utilizzato per la salute del cuore, sarebbe necessario superare un ostacolo. Questo endocannabinoide ha una vita breve nel corpo a causa di un enzima chiamato FAAH che inibisce la sua produzione e lo disgrega in due metaboliti più piccoli.
3 – CBD e malattie cardiovascolari
Per esplorare ulteriormente il legame tra la salute del cuore e il sistema endocannabinoide, i ricercatori stanno esaminando il potere del CBD. Sembra che questa sostanza possa impedire l'azione dell'enzima FAAH, aumentando così i livelli di anandamide nel corpo. Considerando l'importanza dell'anandamide per la salute del cuore, questa scoperta potrebbe aprire molte opportunità terapeutiche. Tuttavia, sono ancora necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati.
Il CBD si distingue da altri composti come THC e CBN perché ha una scarsa interazione con i recettori CB. Invece, sembra che il CBD lavori nell'ombra, potenziando le normali funzioni del sistema endocannabinoide. È proprio per questo che molte persone stanno esplorando gli effetti del CBD sulla salute. Potrebbe rappresentare un passo importante nella comprensione di alternative terapeutiche per le malattie cardiovascolari.
Per ora i farmaci tradizionali non possono essere sostituiti dal CBD, almeno per quanto concerne le malattie cardiovascolari. Quando gli studi dimostreranno i suoi benefici su un campione ampio di persone, be’, vi informeremo presto!
Anche il THC viene impiegato per alcune condizioni mediche. Conoscete le differenze tra CBD e THC? Scopritele!
4 – Tachicardia e CBD
Dove il CBD può risultare sicuramente utile è nel trattamento della tachicardia, visto quanto risulta efficace l’olio CBD come anti-ipertensivo e miorilassante. Nel caso di ipertensione, il cannabidiolo esercita un'azione sul sistema circolatorio, neutralizzando l'aumento della pressione sanguigna e della contrazione cardiaca. Questo risultato è raggiunto grazie alla stimolazione dei recettori CB1 e CB2.
Il CBD è un'eccellente soluzione per controllare l'ipertensione e ridurre la pressione arteriosa. Ma soprattutto, è particolarmente efficace nella gestione della tachicardia causata da attacchi di panico, ansia, stress e paura ingiustificata.
Una prestigiosa ricerca condotta dalla American Society for Clinical Investigation ha svelato la ragguardevole azione del cannabidiolo nel contrastare la tachicardia. Con un esperimento che ha coinvolto 9 volontari, i ricercatori hanno constatato che già con la prima somministrazione di 600 mg di CBD, la tachicardia veniva sensibilmente ridotta. Per verificare i risultati, ai soggetti è stata successivamente somministrata una dose di 600 mg di placebo. La conclusione è stata che il CBD ha prodotto un effetto molto superiore al placebo, abbassando significativamente la pressione sanguigna.
Ma questo non è tutto. La ricerca ha anche dimostrato che il CBD ha un impatto positivo sul sistema circolatorio solo durante il riposo, mentre in situazioni di stress può aumentare la pressione sanguigna. Questi risultati confermano l'efficacia del CBD come rimedio anti-ipertensivo e ne fanno un alleato prezioso per la salute cardiovascolare.
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