Dimagrire con il CBD: cosa dicono gli studi scientifici?
Dimagrire con il CBD: cosa dicono gli studi scientifici?
Nel mondo sono tantissime le persone sovrappeso che hanno intenzione di buttare giù qualche chilo per la prova costume o per la propria salute personale. I consigli principali sono quelli di mantenere una dieta sana e praticare attività sportiva.
Un valido alleato può essere il CBD il quale, tra le sue varie funzioni, accelera il metabolismo facendo quindi bruciare più calorie al nostro corpo.
Dal momento in cui la marijuana è diventata oggetto scientifico sono state scoperte diverse proprietà in campi differenti che la rendono di giorno in giorno sempre più interessante. In particolare, il cannabidiolo stimola l’elaborazione dei nutrienti da parte del corpo umano e, per questo motivo, ha attirato su di sé un’importante fetta della comunità scientifica poiché il tema dell’alimentazione e del dimagrimento è uno dei più seguiti nel campo medico.
1 – Correlazione tra CBD e sistema metabolico
Le ricerche effettuate si basano principalmente su come il CBD agisce sul nostro sistema endocannabinoide, apparato fortemente preso in causa nella gestione metabolica. Dopo essere entrato nel sistema questa molecola viene individuata e processata da due recettori specifici: CB1 e CB2. Questi due recettori sono presenti in vari organi e sistemi del corpo umano, dal cervello fino all’apparato digerente. Il loro ruolo, e quello del CBD, sul metabolismo è quello di ridurre l’accumulo di cellule adipose tramite una stimolazione del sistema endocannabinoide da parte di questi recettori.
2 – Cosa confermano gli studi scientifici?
La ricerca di maggiore importa sull’argomento, nonché la più recente, raccoglie una moltitudine di dati su come i principi attivi della cannabis influenzino il sistema endocannabinoide. Si tratta di questa revisione della letteratura pubblicata nel 2018 sulla rivista del settore Internation Journal of Molecular Science in coordinamento con il dipartimento di farmacologia della University of British Columbia di Vancouver.
L’indagine “Cannabinoid Receptors and the Endocannabinoid System: Signaling and Function in the Central Nervous System” evidenzia come il cannabidiolo abbia ottime potenzialità a livello terapeutico, anche in combinazione con altre terapie.
3 – Utilizzare il CBD come integratore fa davvero dimagrire?
La scienza non ha ancora confermato in modo definitivo questa ipotesi. La medicina si trova però sul percorso corretto per rispondere in modo definitivo a questa domanda. Bisogna inoltre ricordare che tutti i corpi sono differenti l’uno dall’altro e che non esiste una ricetta che funzioni indistintamente per chiunque, poiché sono moltissimi i fattori che incidono sulla perdita di peso di un individuo. Il CBD, per quanto sia una molecola che ha ottime speranze, non garantisce una diminuzione della massa corporea senza essere combinato con una dieta consona e l’esercizio fisico. Inoltre, ogni sistema endocannabinoide è differente e risponde in modo diverso all’assunzione di cannabinoidi.
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Dopo tutte le considerazioni effettuate possiamo però affermare che con il passare del tempo, e degli studi effettuati, la scienza sta scoprendo sempre più benefici di questa molecola tanto da considerarla come sostanza sicura ed esente da effetti collaterali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la classifica addirittura come molecola dal potenziale benefico. La sperimentazione sul CBD continua in molti settori differenti come il trattamento dell’obesità.
Molte persone hanno deciso di assumere questa sostanza come integratore per i suoi potenziali effetti regolatori del metabolismo umano. I suoi innumerevoli usi in cucina hanno avvantaggiato questo fenomeno. Solamente ricerche future effettuate su cavie umane potranno confermare queste proprietà, per adesso i presupposti ci sono tutti.
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