La Cannabis utilizzata per risolvere la dipendenza da alcool o droghe
Cos'è una dipendenza ? Iniziamo a chiarire
Per capire come la cannabis viene utilizzata per risolvere la dipendenza da alcol o droghe, dobbiamo prima capire cos’è una dipendenza caratterizzata da una dipendenza fisica e psicologica. Una dipendenza è a tutti gli effetti una malattia mentale. Chiamato nel gergo psichiatrico Disturbo da Dipendenza da Sostanze, nel recente DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) le categorie ‘abuso’ e ‘dipendenza da sostanze’ sono state riunite in un unico disturbo, i cui criteri sono rappresentati da 11 sintomatologie. Vanno considerate la tolleranza, il grado di astinenza e altri fattori sociali.
Essendo un disturbo cronico, viene difficile per chi si trova inghiottito nella spirale spezzare il circolo vizioso. Per non dimenticare che la tossicodipendenza è anche una malattia recidivante, nel caso in cui il trattamento è risultato poco efficace per il paziente. Sono presenti anche rischi genetici che conducono all’abuso stesso.
Insomma, con il disturbo da dipendenza da sostanze non si scherza. Come altre malattie, se non trattata tempestivamente il quadro clinico si aggrava sempre più, arrivando perfino ad un possibile decesso.
ABBIAMO UNA NUOVA ARMA CONTRO LE DIPENDENZE: LA CANNABIS
In un altro articolo abbiamo parlato di come il CBD aiuti i fumatori di tabacco a lottare contro l’astinenza. Ebbene, sembra proprio che la cannabis contribuisca pure a lottare contro le dipendenze da sostanze psicoattive. La cannabis, purtroppo, per via di pregiudizi, è stata più volte condannata in vari paesi, mentre in altri no. La Germania sta facendo un grande balzo in avanti, persino la Thailandia.
La pianta di canapa ha una caratteristica che la differenzia dalla marijuana: cioè si tratta di una pianta con bassissime concentrazioni di THC, il che si traduce in una assenza – o quasi – di effetti stupefacenti e psicotropi. La canapa è ricca di altri cannabinoidi utili ed estremamente benefici per il nostro organismo. Studi hanno dimostrato che il CBD (cannabidiolo) presente al suo interno è capace di curare svariate malattie tra cui le dipendenze.
Cerchiamo di capirci meglio.
Già sappiamo che il CBD risulta utile nel trattamento di altre malattie, come infiammazioni di vario tipo, crisi epilettiche e nelle sue proprietà antidolorifiche. Contrasta persino la nausea nei pazienti oncologici sotto chemio.
Il motivo cardine per cui il CBD risulta efficace come trattamento per la dipendenza è perché non è psicoattivo. La differenza sostanziale sta qui. Infatti il CBD, a livello neuronale, lavora plasmando i percorsi neurali nel cervello di un tossicodipendente, per ridurre l’astinenza, cioè interviene nella distribuzione di neurotrasmettitori. Ciò si traduce in minor rischi di caduta.
E il CBD, chiaramente, non crea dipendenza. Anzi, risulta persino efficace per chi è dipendente dagli oppioidi, nel gestire il livello di ansia. Forse vi sarete chiesti cosa accadrebbe se venissero assunti alcol e cannabis nello stesso momento. Scopritelo.
LA RICERCA
Una ricerca di Freidbert Weiss su ratti dipendenti da alcol o cocaina ha dimostrato l’efficacia del CBD sulla dipendenza. È stato loro somministrato un gel a base di CBD su base giornaliera per una settimana e successivamente è stata testata la loro reazione alle più comuni cause scatenanti di una ricaduta. I ratti hanno passato il test con successo, dimostrando una minor predisposizione alla ricaduta anche quando provocati.
L’olio di CBD che vendiamo nel nostro store offre ad esempio una soluzione a lungo termine. Per garantire l’efficacia del prodotto, va monitorata la situazione, che varia da individuo ed individuo, e in base al responso, capire se aumentare o diminuire le dosi.
Approfondimento sulla cannabis terapeutica: Cannabis Terapeutica.