“IO COLTIVO”, Funziona la campagna a favore della Cannabis ?

campagna pro legalizzazione italia

“IO COLTIVO”, Associazione Italiana per la Legalizzazione della Cannabis.

 

Se in Germania un terremoto rivoluzionario della cannabis legale può scuotere il paese nei prossimi mesi, in Italia la situazione sembra andare più a rilento, anche perché qui il conservatorismo è ben radicato. Una campagna di disobbedienza civile, #IoColtivo, spinge il governo italiano a dover cambiare leggi sull’uso ricreativo della cannabis, tutt’oggi illegale. Violare la legge per cambiarla, insomma. C’è chi ostenta con coraggio di coltivare in casa la propria pianta di cannabis, che come ben sappiamo, si rischia una pena fino a 6 anni di carcere.

 

Ne è un esempio Matteo Minardi, attivista e dirigente di Radicali italiani e collaboratore dell'associazione Luca Coscioni, uno che è cresciuto con pane e Marco Cappato, il nostrano disobbediente civile per eccellenza. Matteo rivendica in una conferenza stampa:

 

 "Sono uno dei 6 milioni di consumatori di cannabis in Italia e uno dei 100mila italiani che la coltivano in casa ogni anno. Ho iniziato ad autoprodurre per due motivi: da consumatore voglio avere il diritto a una sostanza controllata e non una sostanza tossica come quella che si trova nelle piazze di spaccio. Inoltre, non voglio che dietro il mio consumo ci sia una rete di organizzazioni criminali. Chiedere la legalizzazione della cannabis vuol dire far fronte anche a questi due problemi sociali fondamentali".

 

Un gesto coraggioso quello di Minardi. Cappato segue a ruota, sostenendo la causa. Infatti sono oltre 2500 le persone che dal 20 aprile hanno aderito alla campagna #IoColtivo (www.iocoltivo.eu): iniziativa di disobbedienza civile collettiva lanciata da Meglio Legale, Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, e una fitta rete di altre venti associazioni. L'invito era quello ad auto coltivare cannabis, denunciandosi postando foto e video sui social con l'hashtag della campagna.

 

La legalizzazione della cannabis per scopi personali darebbe il colpo di grazia alla criminalità organizzata. E inoltre renderebbe più sicura la merce e meno contraffatta. Quello per cui lottano gli aderenti a #iocoltivo è una maggiore apertura verso una sostanza che produce effetti benefici sui consumatori, ponendo fine al proibizionismo del nostro Paese conservatore.

 

 

Funziona la campagna?

Sembra proprio di sì, almeno dal punto di vista della sensibilizzazione e dell’informazione nella sfera collettiva del paese. Emma Bonino, politica italiana, una delle figure più importanti del radicalismo liberale italiano dell'età repubblicana, ha piantato un seme di canapa nel suo orticello. Un gesto rivolto a quella fetta conservatrice composta maggiormente da anziani italiani. O almeno, così ci piace immaginarlo.

 

Emma Bonino con un seme di cannabis in mano a favore della legalizzazione

 

La campagna inoltre sosterrebbe l’economia del paese. Un esempio chiaro e lucido di come la cannabis sostenga l’economia è quello del Canada. In un anno, il settore ha registrato entrate nette di circa 5 miliardi di dollari per lo stato canadese. Ciò potrebbe favorire anche il nostro Paese: l’autoproduzione e la precisa e chiara regolamentazione di un mercato della cannabis sarebbero i primi passi per diventare uno dei poli di attrazione europei, insieme alla Germania che farà sicuramente da leader, al momento.  Scopri come va la situazione nel mondo.

 

E non tralasciamo il fatto che questa massiccia disobbedienza civile aiuta a fare informazione nel web, sfatando pregiudizi e luoghi comuni sulla cannabis. Il concetto di ‘canna’ va superato a favore della più elegante ‘canapa sativa’, pianta dalle grandi proprietà terapeutiche.

 

Con una vasta selezione di marijuana proveniente dalla canapa sativa, da anni lavoriamo per imporci come uno store professionale e che rispetta quanto stabilito in termini di legge.


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