THC e Salute: è davvero pericoloso?
L'effetto stupefacente provocato dal THC comporta rischi per la salute? Scopriamolo insieme.
Il THC è il principale responsabile degli effetti psicotropi della cannabis, ovvero quelli che vanno ad alterare lo stato di coscienza. Grazie alle sue azioni sui recettori cannabinoidi presenti nel nostro organismo, il composto chimico in questione può avere effetti positivi o negativi a seconda del dosaggio, della modalità di somministrazione, stato di salute del soggetto e altri parametri da considerare. Come diceva il buon Aristotele, ci vuole il giusto mezzo, l’equilibrio delle cose.
La domanda che ci poniamo in questo articolo è la seguente: il THC è davvero pericoloso per la salute?
Scopriamolo.
1 – Spiegazione breve del THC
Chiamato anche col nome impronunciabile di tetraidrocannabinolo, il THC è un composto chimico proveniente dalla cannabis. Quindi è una molecola che si trova solo nella cannabis e che ha il potere di cambiare il modo in cui pensiamo, sentiamo e percepiamo il mondo. È come se il THC fosse una chiave che apre delle porte nel nostro cervello, dove ci sono dei recettori che aspettano di essere attivati. Quando il THC si lega a questi recettori, scatena una serie di reazioni chimiche che possono farci provare piacere, rilassamento, euforia, ma anche ansia, paranoia o confusione.
Non tutte le piante di cannabis hanno lo stesso quantitativo di THC, infatti alcune varietà sono state artificialmente selezionate in modo tale da presentarne un maggiore quantitativo. Consumatori più esigenti cercano effetti più intensi. Alcune piante per dire possono raggiungere il 30% di THC, producendo effetti sbalorditivi.
2 – Effetti negativi del THC
Per quanto concerne i possibili effetti avversi del tetraidrocannabinolo, va notato che l'uso di cannabis è meno pericoloso rispetto ad altre droghe e all'alcol. Ciò è dimostrato dal fatto che non ci sono casi accertati di morte per overdose di cannabis. Si può dire lo stesso per la cocaina? Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), nel 2019 si sono registrati circa 5.500 decessi per overdose di cocaina solo negli Stati Uniti, mentre in Europa si stima che siano stati circa 1.300. I dati che state leggendo mettono in prospettiva le differenze.
Tuttavia, nonostante il consumo di marijuana comporti un rischio inferiore rispetto ad altre droghe, non significa che sia privo di effetti collaterali, anzi. Come qualsiasi altra sostanza, il THC ha effetti avversi.
Innanzitutto, i fumatori abituali di cannabis hanno un maggiore rischio di contrarre bronchite e altre malattie respiratorie (come catarro, tosse cronica, affaticamento respiratorio, difficoltà nell'attività fisica, asma, ecc.).
Inoltre, è necessario considerare le conseguenze negative dell'uso combinato di cannabis e tabacco, incluso il rischio di sviluppare tumori polmonari. Ricerche recenti indicano che l'uso di cannabis durante la gravidanza è associato a un maggior rischio di partorire bambini con basso peso alla nascita.
Evidenze scientifiche solide dimostrano chiaramente che l'uso prolungato e cronico di marijuana porta a una perdita parziale delle capacità cognitive (come l'organizzazione, la pianificazione e l'orientamento) e può aumentare il rischio di sviluppare schizofrenia, una forma di psicosi caratterizzata da allucinazioni uditive, pensieri paranoici e disorganizzazione. L'uso cronico di marijuana psicotropa danneggia a lungo termine le funzioni cognitive, alcune delle quali possono essere alterate temporaneamente, altre in maniera permanente. Insomma, è meglio non abusare di questa sostanza.
Anzi, noi di Bongae consigliamo principalmente l’uso di cannabis light ricca di cannabidiolo.
3 – Effetti positivi del THC
Il THC può avere effetti positivi sul nostro organismo, a patto che non se ne abusi. Lega con alcuni recettori coinvolti col dolore, l’appetito, l’umore e la memoria, perciò va a stimolare il sistema endocannabinoide. Tra gli effetti positivi del THC ci sono:
- L’azione analgesica: può ridurre la sensazione di dolore cronico o acuto, agendo sia a livello centrale che periferico. Questo effetto può essere utile per chi soffre di malattie infiammatorie, neuropatiche oppure oncologiche.
- L’azione antiemetica: il THC può contrastare il senso di nausea e il vomito, che possono essere causati da alcuni farmaci (come la chemioterapia) o da alcune condizioni mediche. Questo effetto può migliorare la qualità di vita dei pazienti e prevenire la disidratazione e la malnutrizione. Si badi bene che la nausea da gravidanza è una questione a parte e che l’uso di THC nel periodo di gestazione è sconsigliatissimo.
- L’azione stimolante dell’appetito: potrebbe aumentare il desiderio di mangiare e il piacere del cibo, favorendo l’assunzione calorica e il recupero di peso. Questo effetto può essere benefico per chi soffre di anoressia, cachessia o altri disturbi alimentari.
- L’azione neuroprotettiva: volendo, potrebbe proteggere le cellule nervose dal danno ossidativo e infiammatorio, prevenendo o ritardando la degenerazione neuronale. Questo effetto può avere delle implicazioni positive per il trattamento di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson.
Nonostante gli effetti positivi, non potrà mai essere paragonata alla cannabis light, canapa con cui potete ottenere tanti benefici senza particolari controindicazioni; al massimo le avversità, se ci sono, sono infrequenti.
Il THC non è una sostanza innocua e può avere anche degli effetti negativi o indesiderati, soprattutto se assunto in dosi elevate o in modo abusivo. Pertanto, è importante usare il THC con moderazione, responsabilità e consapevolezza. Ci sono dei test salivari per il controllo del THC, ma potete trovare più informazioni in questo articolo.
4 – Differenza tra THC e CBD
Il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) sono due composti presenti nella cannabis con caratteristiche e effetti distinti. Il THC è una sostanza psicotropa che provoca alterazioni della percezione, dello stato di coscienza, dell'umore e del comportamento. Agisce legandosi ai recettori CB1 nel cervello e stimolando la produzione di dopamina, creando dipendenza. Gli effetti del THC possono includere rilassamento, felicità, creatività, ma anche ansia, paranoia e alterazione della memoria.
Il CBD, al contrario, non ha effetti psicotropi e non provoca alterazioni di alcun tipo. Interagisce con i recettori CB1 in modo indiretto e modula anche altri recettori coinvolti nella regolazione dell'infiammazione, del dolore, dell'ansia e della neuroprotezione. Gli effetti del CBD sono più sottili e graduati rispetto al THC, motivo per il quale il CBD è il favorito dai consumatori di cannabis.
Per approfondire: CBD vs THC - Cosa sono e da cosa differiscono
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