Le differenze tra cannabis sativa e cannabis indica

Cannabis Sativa o Cannabis Indica, tutte le differenze che devi sapere - Bongae

Cannabis Sativa o Cannabis Indica ?

 

La cannabis è una pianta millenaria che viene coltivata per le sue proprietà terapeutiche e ricreative. Esistono diverse specie di cannabis, ma le due principali sono la Cannabis Sativa e la Cannabis Indica. In questo articolo andremo a scoprire le principali differenze tra queste due specie. In base alle esigenze di ognuno, la sativa o la indica potrebbero essere scelte idonee, dipende appunto dal singolo consumatore.

 

Continuate a leggere l’articolo per scoprire di più in merito alle loro differenze.

 

 

1 – Tassonomia della cannabis

La cannabis è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, che comprende circa 170 specie. Le due specie di cannabis più importanti sono Cannabis sativa e Cannabis indica, ma esistono anche ibridi tra le due. La cannabis contiene più di 100 composti chimici noti come cannabinoidi, tra cui il celebre delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), che è il principale responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis. Un altro importante cannabinoide è il cannabidiolo (CBD), che non ha effetti psicoattivi ma è stato associato a una serie di benefici per la salute.

 

Se la Cannabis è un genere, quelle Sativa e Indica sono le specie, in maniera analoga a Homo Sapiens, rispettivamente genere e specie.  Perciò il termine giusto è Cannabis Sativa e Cannabis Indica. Inoltre, è importante precisare che la composizione chimica della cannabis può variare in base alla genetica della pianta e ai fattori di coltivazione, il che può portare a ulteriori suddivisioni e classificazioni.

 

Ricapitolando:

  • Genere: Cannabis
  • Specie: Cannabis Sativa / Cannabis Indica

 

Ora che sappiamo dove si collocano le due specie che vogliamo paragonare, passiamo a evidenziare le differenze tra Cannabis Sativa e Cannabis Indica.

 

 

2 – Struttura e aspetto

Il regno delle piante è assolutamente affascinante, ma un occhio poco attento potrebbe non notare le sostanziali differenze tra due specie dello stesso genere tassonomico. La Cannabis Sativa e la Cannabis Indica differiscono notevolmente per quanto riguarda la loro struttura e il loro aspetto.

 

La Cannabis Sativa è una pianta alta e slanciata, che può raggiungere anche i 6 metri di altezza. Le sue foglie sono lunghe ma anche strette, con un colore verde chiaro. La pianta ha un fusto sottile, che si ramifica poco e le infiorescenze sono di forma allungata e sottile. La Cannabis Sativa ha un ciclo di vita lungo, perciò impiega solitamente più tempo per fiorire rispetto alla Cannabis Indica.

 

La Cannabis Indica, invece, è una pianta più bassa e compatta, che può raggiungere un'altezza massima di circa 2 metri. Le sue foglie sono larghe e tonde rispetto alla Cannabis Sativa, dotate di una pigmentazione verde scuro. Ha un fusto robusto, che si ramifica molto e le infiorescenze sono di forma più densa. La Cannabis Indica ha un ciclo di vita più breve rispetto alla Cannabis Sativa e impiega solitamente meno tempo per fiorire.

 

La differenza nella struttura e nell'aspetto delle due piante può influenzare anche il modo in cui vengono coltivate e influenzare persino le condizioni ambientali necessarie per la loro crescita.

 

3 – La composizione chimica

Entrambe le piante producono cannabinoidi, terpeni e flavonoidi, ma la concentrazione e il tipo di composti prodotti possono variare tra le due specie. La Cannabis Sativa vanta una concentrazione di THC più alta rispetto alla Cannabis Indica, il che la rende più potente in termini di effetti psicoattivi. Tuttavia, la Cannabis Sativa ha una concentrazione di CBD più bassa rispetto alla Cannabis Indica. Il CBD è un cannabinoide non psicoattivo che può avere effetti terapeutici, tra cui la riduzione dell'infiammazione, dell'ansia e del dolore. Perciò potremmo riassumere così la loro composizione chimica:

 

  • Cannabis Sativa: + THC ma  – CBD
  • Cannabis Indica: – THC ma  + CBD

 

 

 

 

Scheda per distinguere Differenze morfologiche tra cannabis indica e cannabis sativa

 

 

4 – Effetti

Per via della loro differente composizione chimica, gli effetti delle due specie saranno diversi, anche se chiaramente il fattore soggettivo è sempre da tenere in mente, così come il dosaggio.  Vediamo un po’ quali differenze intercorrono tra le due.

 

La Cannabis Sativa ha una concentrazione di THC più alta rispetto alla Cannabis Indica, il che significa che ha un effetto più potente sul sistema nervoso centrale e può indurre sensazioni di euforia, stimolazione e creatività. Per non parlare dei suoi effetti terapeutici, tra cui la riduzione dell'ansia e dell'infiammazione.

 

Invece la Cannabis Indica ha una concentrazione di CBD più elevata rispetto alla sua sorella, di conseguenza ha un effetto maggiore sulla riduzione del dolore, dell'ansia e della tensione muscolare. La Cannabis Indica ha anche un effetto più rilassante sul corpo, inducendo un effetto "stoned" che può indurre sonnolenza, calma e riposo. Quindi se soffrite di un disturbo d’ansia generalizzato o di infiammazioni muscolari, la Indica può fare al caso vostro, senza alcun dubbio. Anche se il parare di un medico è comunque consigliato.

 

In base alle proprie esigenze, si sceglie la variante che più si confà ai nostri bisogni. Un acquisto consapevole è importante, leggete sempre le etichette! Meno slogan, più etichette.

 

 

5 – Il tempo di fioritura

Per fioritura si intende il periodo in cui la pianta produce i suoi fiori, che contengono i cannabinoidi e gli altri composti utilizzati per i vari usi della canapa. Quella sativa ha generalmente un tempo di fioritura più lungo, può durare dalle 10 alle 16 settimane, a seconda della varietà. Quella indica invece ha un tempo di fioritura più corto, che può variare dalle 8 alle 12 settimane. Questo la rende più adatta per la coltivazione indoor, poiché richiede meno tempo per crescere e maturare. Inoltre, la Cannabis Indica è generalmente più resistente alle malattie e alle condizioni ambientali difficili, il che la rende una scelta ideale per i coltivatori principianti.

 

Va sottolineato che il tempo di fioritura non influisce minimamente sulla qualità della cannabis, ma può essere un fattore importante per i coltivatori che cercano di massimizzare il loro rendimento.

 

 

 

6 – Curiosità sulla cannabis indica e sulla cannabis in generale

Curiosità n.1: Detta anche canapa indiana, la cannabis indica è spesso chiamata così perché è una varietà di cannabis originaria dell'India e di altre regioni dell'Asia centrale. La canapa è stata una coltura importante in India per secoli, e la Cannabis indica è una varietà di canapa che cresceva naturalmente in queste zone. Il termine "indica" deriva dal latino "indicum", che significa "dell'India". Oggi questa variante della pianta è coltivata in tutto il mondo.

 

Curiosità n.2: Secondo una recente analisi genetica, la cannabis è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo, risalente a circa 12.000 anni fa, presso la zona asiatica. Per capirci, Gerico, uno dei più antichi villaggi della storia, risale al 8000 a.C, perciò  la cannabis lo anticipa di 2000 anni circa. Una stupefacente scoperta ha fatto la luce sulla storia dell'addomesticamento della pianta e delle sue evoluzioni genetiche. Il frutto di un nuovo studio scientifico pubblicato su Science Advances ha fatto emergere rivelazioni sorprendenti, grazie all'analisi di 110 genomi che coprono un largo gruppo di piante selvatiche, moderni ibridi di canapa e piante domestiche. La mappatura genomica ha suddiviso i campioni in quattro principali gruppi, a cominciare dalla cannabis basale, che è stata definita dalla comunità scientifica come la "madre" di tutte le altre categorie di cannabis, una scoperta senza precedenti per i ricercatori. L'analisi ha suggerito che i primi antenati coltivati si siano staccati dalla cannabis basale circa 12mila anni fa, suggerendo che la specie potrebbe essere stata addomesticata già a quel tempo. Una conclusione in linea con la datazione di antichi manufatti, tra cui ceramiche provenienti dalla Cina meridionale, Taiwan e Giappone, che risalgono allo stesso periodo, hanno sottolineato gli scienziati.

 

Curiosità n.3: Secondo il dizionario Treccani, la parola "marijuana" deriva dal termine spagnolo "marihuana", che a sua volta deriva dal termine nahuatl "mallihuan", che significa "tabacco". In pratica è uno dei termini utilizzati in America ed Europa per riferirsi ad una sostanza prodotta dall'essiccazione dei fiori e delle foglie della pianta Cannabis Indica. Perciò quando ci riferiamo alla marijuana  ci riferiamo altresì alla indica trattata in questo articolo. Questa sostanza viene generalmente assunta attraverso l'utilizzo di sigarette o di pipe, e in dosi elevate può determinare profonde modifiche del comportamento e delle funzioni mentali.

 

Curiosità n.4: La pianta della cannabis è stata descritta e classificata per la prima volta dal botanico svedese Carl Linnaeus nel 1753. Linnaeus ha utilizzato il nome scientifico "Cannabis sativa" per questa pianta, che significa "cannabis coltivata" in latino. Il termine "sativa" si riferisce al fatto che la pianta è stata coltivata dall'uomo per scopi diversi, come la produzione di fibre, oli, alimenti e anche per le proprietà psicoattive delle sue infiorescenze. Questo nome scientifico è stato utilizzato per molti anni per riferirsi alla specie botanica della cannabis che ha origini in Asia, ma oggi il termine "cannabis" viene utilizzato comunemente per descrivere la pianta in generale, indipendentemente dalla specie o varietà.

 

Curiosità n.5: Il tè è la bevanda più popolare al mondo, soprattutto grazie al largo uso che se ne fa lungo tutta l’Asia. E indovinate un po’? Esatto, esiste anche il tè alla cannabis. Il tè alla cannabis è una bevanda fatta infondendo le foglie o i boccioli di cannabis in acqua calda. A differenza dell'uso ricreativo della cannabis, il tè alla cannabis viene spesso utilizzato per scopi terapeutici, in quanto gli effetti della cannabis sono più lievi e si diffondono in modo più uniforme rispetto all'inalazione o all'assunzione di prodotti a base di cannabis. Risulta essere un’ottima alternativa per chi cerca una terapia mirata al proprio benessere. Siccome la cannabis indica contiene più cannabidiolo, che come sappiamo ha effetti benefici per la salute, generalmente il tè alla cannabis viene preparato proprio con la variante indica. Il tè  può essere personalizzato con l'aggiunta di altre erbe o spezie per migliorarne il sapore, come ad esempio la menta, il limone o la cannella.

 

 

7 – Ibridi sativa e indica

Tali ibridi sono stati creati dall’incrocio, ripetuto più volte, tra le varianti sativa e indica. Si ripete l’incrocio fin quando si ottengono i vantaggi di entrambe le piante, cercando di minimizzare gli svantaggi di ognuna. Gli ibridi di cannabis possono avere una varietà di effetti sulla mente e sul corpo, a seconda della percentuale di sativa e di indica presenti nella pianta. Alcuni ibridi possono essere più simili alla sativa, con effetti stimolanti ed energizzanti, mentre altri possono essere più simili alla indica, con effetti calmanti e rilassanti.

 

E questo è tutto per quanto riguarda le differenze tra le due specie di cannabis!

 

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