Le più Grandi Bufale sulla CANNABIS

Come riconoscere una notizia vera sulla cannabis da una bufala

Bufale sulla Cannabis e ipocrisia

 

Internet è una grande invenzione. Permette di informarci ed è un mezzo democratico alla portata di tantissimi cittadini. Mai il linguaggio pubblico è stato diffuso con tanta ampiezza e tempestività. Basta un click. Però è anche un mezzo impressionante di disinformazione, e per via del sensazionalismo suscitato le bufale possono viaggiare ad una velocità tale da raggiungere milioni in pochi secondi. Sentiamo spesso parlare della Cannabis, nel web o nei giornali. Siamo fermamente convinti che si debba parlare sempre più di questa pianta miracolosa, dovremmo essere felici.

 

Ma purtroppo veicolano tante falsità sulla Cannabis, circa il 99,9% è disinformazione o falsità. Il trend delle bufale è un fenomeno diffuso. Lo abbiamo visto durante i primi due anni della Pandemia, tra presunti vaccini malefici o gente che collassa per strada durante il primo lockdown in Cina. Non riusciamo a rassegnarci al fatto che l’opinione pubblica italiana venga quotidianamente dirottata dalla verità in modo così sistematico. In special modo dai politici conservatori.

 

Per tal motivo elenchiamo qui di seguito alcune delle più grandi bufale sulla cannabis, cercando di smentirle e facendo chiarezza.

 

 

Bufala – Non esistono droghe pesanti e leggere, sono entrambe la stessa cosa

Niente di più falso. La cannabis light è composta da CBD e non è un principio psicoattivo. Possiede meno del 0,2% di THC. E non causa dipendenza. Il suo grado di pericolosità è ben minore rispetto all’eroina o alla nicotina da tabacco. Nel dicembre 2020 l’ONU ha approvato una raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità che riconosce e facilita l’uso terapeutico e scientifico della cannabis. Finalmente, dopo 60 anni, la cannabis è stata tolta dalla tabella IV della Convenzione sugli stupefacenti, quella delle sostanze pericolose senza alcuna proprietà terapeutica, per intenderci.

 

 

Bufala – La legalizzazione della Cannabis non ridurrà il narcotraffico delle mafie.

Falso anche questo. Il commercio illegale delle droghe è la linfa vitale delle criminalità organizzate, è il loro bancomat, il loro prodotto di punta. Dai guadagni del narcotraffico le mafie riciclano denaro per attività legali. La Relazione annuale del Parlamento sulle tossicodipendenze del 2021 riporta che il mercato delle sostanze stupefacenti muove attività economiche per 16,2 miliardi di euro, di cui circa il 39% attribuibile al mercato nero dei cannabinoidi (pari a 6,3 miliardi di euro). Legalizzare la Cannabis permette di buttare fuori dal circuito illegale un’ingente somma di denaro.

 

 

Bufala – La Cannabis fa buchi nel cervello

Se da un lato la Cannabis con alto grado di THC, se consumata fin dall’adolescenza, porta ad alterazioni significative del cervello, non si può dire lo stesso per quella leggera a base di CBD. I famosi ‘buchi nel cervello’ non sono stati scoperti dagli scienziati. Quella dei buchi è un’immagine che fa notizia, che suscita indignazione tra le persone più diffidenti, e i giornalisti a sfavore della legalizzazione lo sanno bene.

 

Bufala – Se viene legalizzata, verranno prima o poi permesse le droghe pesanti

Ovviamente falso. Non è che se viene favorita la legalizzazione di una pianta allora  verranno permesse droghe pesanti. Non ha alcun senso, se non il fatto che è un modo per suscitare timore nelle menti conservatrici dubbiose. La cultura del terrore è una brutta bestia. Politici e giornalisti la usano per veicolare una certa informazione.

Ci sono anche altre bufale ma queste sono tra le più grosse. Politici, giornalisti ed opinionisti italiani cercano di boicottare la verità sulla Cannabis, seguendo una certa agenda proibizionista. Lottare per la verità rientra nei nostri valori assoluti.

 

LEGGI: Cannabis: una pianta dai mille benefici


Lascia un commento

Attenzione, i commenti devono essere approvati prima di essere pubblicati

Questo sito è protetto da hCaptcha e applica le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di hCaptcha.