Test salivari per controllo di THC: come funzionano e come passarli

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Se ti sei ritrovato senza patente per i test antidroga almeno una volta nella vita, da oggi scopri come è possibile evitare questi problemi

In questo articolo analizzeremo tutto quello che è necessario conoscere sui test salivare mirati alla ricerca del THC, fornendo qualche consiglio per superarli al meglio.

 

Nella maggior parte dei paesi del mondo la cannabis è ancora una droga e di conseguenza considerata come sostanza illecita. Malgrado tutto l’impegno, ed i relativi progressi, dei movimenti pro-legalizzazione e l’ottima risposta del mercato alla commercializzazione del CBD molti datori di lavoro si ostinano ad effettuare test periodici alla ricerca di questa molecola. La metodologia più diffusa è il test salivare, il quale però si dimostra molto spesso inaffidabile e poco attendibile.

 

Gli esami più classici per cercare il THC nel corpo rimangono quelli del sangue e delle urine; entrambi molto attendibili ma più costosi e soprattutto con tempistiche nettamente maggiori rispetto al test salivare che è istantaneo.

 

Come già anticipato in precedenza i risultati di questo test devono essere presi con le pinze poiché le probabilità d’errore sono molto alte, in particolare per i falsi negativi. Con qualche consiglio è possibile aggirare questi controlli e quindi non correre alcun tipo di problema.

 

Inoltre, a causa dei numerosi errori statistici, in caso di risultato positivo è possibile richiedere la ripetizione del test per un altro di conferma.

 

 

 

1 – Differenze tra test della saliva e delle urine

Come già anticipato in precedenza i test salivari sono molto apprezzati dai datori di lavora grazie ai molteplici vantaggi che hanno rispetto alle controparti. Il costo è decisamente inferiore, sono poco invasivi e soprattutto sono molto rapidi. Nonostante chi li commercializza sostenga siano affidabili scopriremo nelle righe successive che non è esattamente così.

 

Il test delle urine rileva la presenza di un particolare metabolita del THC; ovvero una sostanza che si crea al passaggio del THC all’interno del nostro corpo e che quindi rimane tracciabile per molto tempo. Il test della saliva verifica la presenza o meno di THC all’interno della bocca e quindi, a meno che non abbiate fumato pochi giorni prima, c’è un’elevata probabilità che risultiate negativi.

 

 

2 – Con che quantità e per quanto tempo rimane il THC nella saliva?

È impossibile quantificare un tempo giusto al minuto riguardante la permanenza della molecola nella bocca, ma si può stimare che dopo circa 3 giorni i valori siano praticamente nulli.

 

Bisogna però fare una distinzione tra fumatori occasionali e assidui; nel secondo caso i primi valori negativi si possono ottenere dopo dieci giorni senza consumo. In casi estremi solamente dopo un mese.

 

Come già anticipato esistono molti fattori che possono far variare queste tempistiche; ad esempio, la concentrazione di THC presente nella marijuana da voi consumata avrà un forte impatto sulla permanenza nella vostra saliva.

 

Se non voleste rinunciare al piacere di fumare un’ottima alternativa potrebbe essere quella di utilizzare Cannabis Light ovvero con poco THC ed una concentrazione maggiore di CBD.

 

 

3 – Come avere un test negativo

In questa sezione dell’articolo vedremo dei rimedi last-minute per diminuire le probabilità di rimanere positivi al test salivare; ecco alcune indicazioni:

 

Mantenere un’ottima igiene orale: in questo modo la vostra bocca sarà più pulita e le tracce residue potrebbero scomparire prima del previsto.

 

Lavati i denti almeno 3 o 4 volte al giorno: con questa abitudine eliminerete anche le tracce più nascoste; inoltre è consigliato un collutorio a base alcolica, il quale darà una mano a diluire i cannabinoidi nella saliva

 

Bere molta acqua e mangiare cibi calorici e grassi: l’acqua permetterà al corpo di diluire ed espellere le tossine in eccesso, mentre l’elevata concentrazione lipidica aiuta a smaltire il THC.

 

 

4 – Si può risultare positivi al test anche se si assume solo CBD?

La risposta è NO! Quindi nel caso siate consumatori di CBD potete tirare un sospiro di sollievo. Se avete sospetti di un controllo potrete assumere questa sostanza in maniera che non sia presente alcuna traccia di THC; per esempio, tramite preparati e concentrati.

 

È importante fare sempre molta attenzione poiché molti prodotti contenenti CBD possono avere tracce di THC quindi, per evitare brutte sorprese, controllate sempre l’etichetta. I due composti chimici sono piuttosto differenti, è importante capire le differenze.

 

Approfondisci: CBD vs THC – Cosa sono e da cosa differiscono


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