Cosa sappiamo sugli Effetti Collaterali del Cannabidiolo

Articolo completo sugli effetti indesiderati che può provocare la cannabis, ansia, bocca asciutta, schizzofrenia - Bongae

Il CBD ha effetti collaterali ? Scopriamoli insieme

 

Il cannabidiolo (CBD) è un composto presente nei tricomi della cannabis e nella materia vegetale della canapa. Non solo è privo di effetti psicoattivi ma ha mostrato potenziali benefici: antinfiammatori, ansiolitici, analgesici, antiepilettici e altro ancora. Ma cosa sappiamo sugli effetti collaterali del CBD? In questo articolo Bongae indagherà a fondo per capire quali sono gli effetti collaterali, se sono più o meno gravi e cosa dicono le ricerche scientifiche in merito.

 

Come sempre, vi auguriamo buona lettura!

 

1 – Il CBD è un componente piuttosto sicuro

Innanzitutto, è importante notare che questi effetti collaterali sono generalmente lievi e che la maggior parte delle persone non riscontra alcun problema significativo. Ciò accade poiché:

 

  1. Il cannabidiolo è un composto chimico privo di effetti psicoattivi, al contrario del suo simile, il THC. Quest’ultimo può causare effetti indesiderati anche piuttosto importanti, oltre alla risaputa alterazione della coscienza.
  2. Noi siamo dotati di un naturale sistema endocannabinoide. Il sistema endocannabinoide è un sistema di comunicazione presente nel corpo umano che svolge un ruolo importante nella regolazione di molte funzioni fisiologiche, tra cui l'appetito, il dolore, la memoria e l'umore.

 

Pensate al sistema endocannabinoide come ad una serie di interruttori che attivano o disattivano le funzioni del corpo in base alle necessità. Ad esempio, quando il corpo rileva una situazione di stress, il sistema endocannabinoide attiverà il meccanismo di risposta al dolore per aiutare a gestire la situazione. Il CBD e altri composti presenti nella cannabis agiscono come "chiavi" che si legano ai recettori endocannabinoidi presenti nel corpo, modulando così l'attività del sistema endocannabinoide ed influenzando varie funzioni fisiologiche. Questo spiega perché il CBD può avere un'ampia gamma di effetti terapeutici e poche controindicazioni.

 

Detto ciò, non è privo di effetti collaterali. Può accadere di avere qualche lieve effetto spiacevole, in realtà può capitare con qualsiasi alimento o medicinale. Vediamoli in dettaglio.

 

2 – Gli effetti collaterali riscontrati

Leggi qui di seguito gli effetti collaterali del cannabidiolo. Gli effetti collaterali comuni includono:

 

  • Affaticamento
  • Diarrea
  • Secchezza delle fauci
  • Cambiamenti nel peso e nell'appetito
  • Mal di testa
  • Ipotensione

 

Analizziamoli, tenendo conto anche dei risultati ottenuti dagli studi.

 

  • Diarrea

 

Immagine esplicativa mal di pancia e diarrea dovuti ad effetti collaterali della cannabis - Bongae

 

Gli effetti collaterali del consumo di olio di CBD possono variare da persona a persona. Alcuni utenti segnalano di aver sperimentato diarrea dopo aver usato il cannabinoide. Tuttavia, questo non è sempre direttamente dovuto al CBD in sé. La diarrea può essere un effetto collaterale comune di molti integratori quando vengono assunti a stomaco vuoto. Per evitare questo problema, è possibile consumare il CBD dopo un pasto per assorbirlo meglio. Va notato che la maggior parte dei prodotti CBD contiene anche altri componenti, come terpeni, lipidi, cere e clorofilla, che potrebbero essere la causa di disturbi di stomaco.

 

 

  • Bocca asciutta

 

La xerostomia, ovvero la bocca asciutta, è un effetto collaterale che può essere causato da una vasta gamma di fattori, tra cui la disidratazione e l'utilizzo di cannabis ad alto contenuto di THC. Sorprendentemente, il CBD sembra anche causare questo fastidioso effetto collaterale in alcuni, come in questo studio. C’è da dire che questa condizione non è semplicemente il risultato di una dimenticanza di bere acqua. La xerostomia deriva da una quantità ridotta o addirittura assente di saliva nella bocca. Sia il THC che il CBD agiscono sui recettori endocannabinoidi delle ghiandole salivari, regolando la produzione di saliva. Mentre il THC lega direttamente con i recettori CB1, inibendo la produzione di saliva, il CBD agisce aumentando i livelli di anandamide, che poi si lega a questi recettori, ottenendo lo stesso risultato.

 

  • Mal di testa

 

Immagine esplicativa del mal di testa provocato dall'uso di cannabis

 

Forse uno degli effetti collaterali più sconcertanti del CBD è l'insorgenza di mal di testa. Alcuni riportano questo spiacevole effetto, specialmente se assumono troppo e troppo rapidamente questo cannabinoide. Tuttavia, vi sono molteplici fattori che possono causare mal di testa, come alimenti specifici, stress e disidratazione, per cui è importante escludere queste possibili cause prima di attribuire la colpa al CBD.

 

In un'altra prospettiva, gli scienziati stanno attualmente esplorando le proprietà del CBD, con l'obiettivo di determinare se possa rappresentare una valida soluzione per coloro che soffrono di emicrania.

 

  • Ipotensione

 

La bassa pressione sanguigna è un altro possibile effetto collaterale del cannabidiolo. Rappresenta l’ago estremo degli effetti collaterali, quello tra i più pericolosi, seppur sia abbastanza raro. La riduzione della pressione sanguigna è un effetto collaterale che è stato riportato in molteplici ricerche cliniche riguardanti il CBD. Una particolare indagine effettuata nel Regno Unito nel 2017 ha evidenziato che un'unica somministrazione di CBD ha prodotto una diminuzione della pressione arteriosa a riposo nei partecipanti sani. Sorprendentemente, ha anche contrastato l'aumento della pressione sanguigna causato dallo stress.

 

Ricordatevi che è sempre importante chiedere il parere di un medico prima di assumere CBD.

 

 

  • Affaticamento

 

Il CBD può avere un effetto soporifero su alcune persone, specie se assunto durante momenti di stress. Ciononostante, il meccanismo preciso alla base di questo effetto è ancora oggetto di studio e potrebbe essere semplicemente conseguenza di un profondo stato di rilassamento, in sostanza bisogna tenere conto del temperamento di ciascuno. Alcune fonti dimostrano che il CBD può anche avere un effetto benefico sul senso di fatica. La sindrome da stanchezza cronica (CFS), caratterizzata da un'estrema stanchezza per l'intera giornata, può essere alleviata con l'assunzione di CBD, secondo rapporti aneddotici. Questo potrebbe essere dovuto a cambiamenti nella relazione tra le cellule immunitarie e l'infiammazione.

 

Per prevenire l'effetto collaterale di fatica, si consiglia di assumere il CBD, almeno la prima volta, in ambiente domestico e durante la serata. In tal modo, non vi troverete lontani dal vostro letto qualora dovreste sentirvi stanchi o assonnati.

 

 

3 – Può il cannabidiolo renderti dipendente?

La risposta è no. Questo accade perché il composto chimico in questione non produce effetti intossicanti. Infatti secondo un rapporto del 2017, l’OMS afferma che "le prove provenienti da ricerche sperimentali umane ben controllate indicano che il CBD non è associato a un potenziale di abuso". Addirittura alcuni studi preliminari suggeriscono che il cannabidiolo aiuti a combattere alcune dipendenze, come quella dal tabacco o dalla cocaina.

 

Da un punto di vista prettamente molecolare non crea dipendenza perché interagisce in un modo tutto suo con i recettori del sistema nervoso, sia centrale che periferico. Ovvero: il CBD non si lega direttamente ai recettori chimici delle cellule e dei tessuti, ma piuttosto influenza il comportamento degli enzimi adiacenti ai recettori. Questo potrebbe impedire al CBD di attivare i circuiti cerebrali coinvolti nella dipendenza.

 

In generale, la dipendenza dipende appunto dal tipo di cannabinoide. Esistono circa 113 cannabinoidi distinti presenti nella pianta di cannabis. Il tetraidrocannabinolo (THC), noto per le sue proprietà psicoattive e il famigerato effetto "high", può creare dipendenza. D'altra parte, il cannabidiolo (CBD) non crea dipendenza, non ha effetti psicoattivi ed è completamente legale in molte parti del mondo, compresa l'Italia. Sebbene THC e CBD siano i cannabinoidi più diffusi e studiati, ci sono altri composti impiegati, come il cannabigerolo (CBG), il cannabinolo (CBN) e il cannabicromene (CBC). Ognuno di questi può avere o non avere effetti psicoattivi, dipende tutto dalla loro composizione chimica.

 

Per dire, il cannabinolo non è una sostanza psicoattiva. Il CBN si forma quando il THC viene esposto all'ossigeno o riscaldato. Le cime di canapa più vecchie tendono ad avere una concentrazione maggiore di CBN. Come gli altri cannabinoidi, il CBN agisce sul nostro sistema endocannabinoide, contribuendo a regolare l'equilibrio psicofisico.

 

Invece il cannabicromene (CBC) ha proprietà psicoattive, sebbene meno intense rispetto al THC. Il CBC si trova principalmente nella pianta di cannabis come acido cannabicromenico ("CBC-A"). Le ricerche su questo cannabinoide sono ancora limitate, ma si pensa che possa trovare applicazioni nel campo medico.

 

Insomma, come puoi constatare, quando si parla di cannabis si può parlare di tutto o di niente, dipende dai composti chimici presenti nel prodotto finale. Proprio per questo noi cerchiamo di fare informazione, per evitare il saldarsi di alcuni miti e pregiudizi.

 

Detto questo, sebbene il CBD non è psicoattivo nel senso che non provoca la sensazione di “sballo” o euforia tipica del THC, ha degli effetti sul sistema nervoso che possono influenzare l’umore, l’ansia, il sonno e anche il dolore. Tra l’altro, la cannabis CBD light può contenere anche tracce di THC che potrebbero avere degli effetti psicoattivi a dosi elevate o in persone sensibili, quindi occhio sempre alle etichette.

Per saperne di più…

 

LEGGI: Cannabinoidi – Posso diventarne dipendente?

 

4 –  Alcuni miti sulla cannabis CBD

Un mito è quello che la cannabis light abbia gli stessi effetti terapeutici della cannabis medica, ma in realtà non bisogna confonderli. La cannabis medica è una forma di cannabis prescritta dal medico per trattare alcune condizioni come il dolore cronico, la sclerosi multipla, l’epilessia e la nausea indotta da chemioterapia. La cannabis medica contiene sia THC che CBD in proporzioni variabili a seconda della varietà e della preparazione. La cannabis CBD light contiene invece solo tracce di THC e un alto livello di CBD. Quindi se qualcuno spaccia la cannabis light per una pianta con composti ibridi o come cannabis medica, mente. Quindi, ricapitolando, sebbene cannabis medica e cannabis light possano condividere effetti terapeutici,  la prima è mirata alle cure, la seconda no.

 

Un altro mito è che il CBD sia una droga. Ovviamente è falso. Tant’è che non viene rilevato nei test antidroga a meno che non contenga tracce di THC. Non creando dipendenze, al contrario delle droghe, e non alterando lo stato di coscienza, il CBD è un composto sicuro che non può essere considerato droga, anzi! Il cannabidiolo è riconosciuto per i sui innumerevoli effetti terapeutici e per la sua abilità nel contrastare alcune dipendenze. Quindi proprio l’esatto contrario.

 

E questo è tutto in merito agli effetti collaterali del cannabidiolo. Sai che comunque è fondamentale scegliere prodotti CBD di alta qualità, certificati e 100% biologici?

 

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