Il Covid-19 distrutto dal CBD ? Secondo alcuni studi, sì

Il CBD presente nella cannabis inibisce l'infezione da SARS-coV-2

IL CANNABIDIOLO CONTRASTA LA REPLICAZIONE DEL COVID-19

 

IL CANNABIDIOLO CONTRASTA LA REPLICAZIONE DEL COVID-19

 

Negli Stati Uniti fu condotta una ricerca nel Marzo 2021 con lo scopo di capire le cause della forma acuta da SARS-CoV-2, ovvero polmonite bilaterale, trombosi e altre condizioni. Il virus in questione è responsabile della pandemia che ha colto alla sprovvista il globo. Dallo studio è emerso un fatto incredibile: secondo la dott.ssa Marsha Rosner dell’università di Chicago il cannabidiolo ed il suo metabolita 7-OH-CBD sono un potente antagonista e che durante la ricerca ha bloccato la replicazione del SARS-CoV-2 in celle epiteliali del polmone.

 

La Ricerca pubblicata presso il National Center for Biotechnology Information conferma che il COVID-19 è responsabile solo nell'ultimo anno di oltre tre milioni di vittime, la cui forma grave può raggiungere culmini come insufficienza respiratoria, trombosi e via dicendo. Il SARS-CoV-2 è la settima specie di coronavirus nota per infettare le persone. Questi coronavirus causano uno spettro ampio di sintomi, che spaziano dal comune raffreddore a patologie più gravi. Proprio i sintomi lievi possono essere scambiati per un banale raffreddore e ciò ha permesso in special modo alla variante Omicron di infettare milioni di individui.

 

Le terapie che bloccano la replicazione del coronavirus fino ad oggi si contano sulle dita di una mano. E le varianti riescono ad aggirare le barriere dei vaccini, seppur è dimostrato come i vaccini riducano enormemente le possibilità di sviluppare una forma grave della malattia.

 

Un potenziale antagonista alle risposte infiammatorie antivirali è risultato niente  di meno che il cannabidiolo (CBD). Il CBD è prodotto dalla Cannabis sativa, per chi non lo sapesse. La canapa si riferisce a piante di cannabis o materiali da esse derivati che contengono lo 0,5% o meno del tetraidrocannabinolo psicotropo (THC) e in genere hanno un contenuto di CBD piuttosto alto. Quindi in sostanza quali sono i risultati della ricerca, nei fatti?

 

 

IL COVID-19 DISTRUTTO DAL CBD? SECONDO ALCUNI STUDI, SÌ

 

I RISULTATI

 

Data la complessità dell’argomento, riportiamo qui solo un estratto dei risultati:

 

“Per testare l'effetto del CBD sulla replicazione di SARS-CoV-2, abbiamo pretrattato cellule di carcinoma polmonare umano A549 che esprimono il recettore ACE-2 umano esogeno (A549-ACE2) per 2 ore con 0-10 μM di CBD prima dell'infezione con SARS-CoV- 2. Dopo 48 ore, abbiamo monitorato le cellule per l'espressione della proteina spike virale. Per confronto, abbiamo anche trattato le cellule in un intervallo di dose simile con un inibitore MLK (URMC-099) precedentemente implicato come antivirale per l'HIV e KPT-9274, un inibitore PAK4/NAMPT che la nostra analisi ha suggerito potrebbe invertire molti cambiamenti nell'espressione genica causati da SARS-CoV-2. Tutti e tre gli inibitori hanno inibito potentemente la replicazione virale in condizioni non tossiche. Il CBD ha inibito anche la replicazione di SARS-CoV-2 nelle cellule epiteliali del rene di scimmia. Non è stata osservata tossicità alle dosi efficaci. Abbiamo anche determinato che il CBD sopprimeva la replicazione di un beta-coronavirus correlato, il virus dell'epatite del topo (MHV), in condizioni non tossiche.”

 

Il CBD si dimostra ancora una volta un’arma terapeutica considerevole, anche nella lotta contro il coronavirus.

 

Come mai il THC non ha aiutato nella ricerca? Per scoprirlo, dovete capire le differenze tra le due molecole.


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