La Cannabis diventa Legale in Thailandia
Permessa la coltivazione e la vendita di Cannabis Legale in Thailandia
La pianta del benessere pian piano si fa strada anche in Oriente, un tipo di società che in fondo ha sempre attribuito enorme importanza alle piante e ai fiori nel campo terapeutico. La recente comunicazione da parte del ministro della sanità della Thailandia, Anutin Charnvirakul, lascia spazio a pochi dubbi: la cannabis porta il paese in una posizione privilegiata nel quadro geopolitico mondiale.
Se da un lato le cliniche possono prescriverla ad un paziente con un certo grado di libertà, la nuova legge permette ad un privato di coltivare fino a sei piante di cannabis in casa, ma attenzione: solo con una licenza. Per ottenerla bisogna registrarsi e compilare un modulo presso le autorità competenti. Anche alle aziende sarà permessa la vendita e coltivazione dell’erba, seppur con precise regolamentazioni.
La Thailandia non ha alle spalle una storia libertaria ma anzi, piuttosto repressiva. Fino a pochi anni fa la cannabis era illegale, considerata come un narcotico di categoria 5. Chi cercava di trarne profitto col traffico delle piante poteva incorrere a gravose pene, come quindici anni di carcere e ingenti sanzioni economiche.
Incentivi da parte del Governo Thailandese
L’annuncio da parte del ministro della salute include un’iniziativa che ha dell’incredibile: per incentivare la coltivazione e la conseguente vendita, il governo ha distribuito gratuitamente un milione di piante in tutto il Paese. Una iniziativa massiccia, liberale e democratica che piacevolmente stona con la sua natura di monarchia parlamentare, ricordandoci pur sempre che è, de facto, una dittatura militare dal 2014.
Certo, lascia riflettere che innumerevoli paesi democratici europei rimangano indietro rispetto a una monarchia. Non siamo qui a fare politica ma appunto si rende necessaria una sua estesa legalizzazione nel mondo.
Secondo le parole del ministro Anutin: "È un'opportunità per le persone e per lo Stato di guadagnare dalla marijuana e dalla canapa". Proprio l’anno scorso le aziende del territorio, principalmente di bevande e cosmetici, si sono precipitate nella vendita di prodotti con canapa e CBD.
Secondo il ministro della salute questi sviluppi permetteranno al paese “di generare più di 10 miliardi di baht all’anno (circa 270 milioni di euro, ndr) di entrate dalla canapa”, ha scritto Anutin. Un numero considerevole, per un paese come la Thailandia.
L’unica nota negativa rimane l’uso illegale della marijuana a scopo ricreativo, oggetto di limitazioni e controlli da parte delle autorità thailandesi.
La situazione in Thailandia è una, ma nel mondo la cannabis come se la passa? Leggi qui un nostro articolo in merito.
Lascia un commento