Scienza
Il cannabidiolo e il tetraidrocannabinolo sono due composti chimici appartenenti alla stessa famiglia dei cannabinoidi, cioè sono le sostanze naturali prodotte dalla pianta di cannabis. Esistono più di 120 cannabinoidi in natura e si pensa che se ne scopriranno altri, tuttavia i più studiati e apprezzati sono il CBD e il THC.
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Il CBD ha effetti positivi innanzitutto sulla qualità del sonno, che è un problema comune tra le persone con ADHD. Il CBD può aiutare a migliorare il sonno, favorendo il momento del riposo e aumentando la qualità del sonno. Una migliore qualità del sonno può essere fondamentale per chi soffre di ADHD, portando enormi benefici anche nella vita quotidiana, migliorando la concentrazione e favorendo un umore positivo, ma anche più gestibile.
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In base alle nuove teorie neuroscientifiche, diventa sempre più chiaro che l’effetto rilassante della cannabis light possa avere un impatto positivo sulla salute mentale. Infatti il CBD è stato proposto per influenzare la regolazione dei neurotrasmettitori, come la serotonina e la noradrenalina. Questi effetti potrebbero potenzialmente contribuire sull'intelligenza emotiva, migliorando la capacità di comprendere e gestire le emozioni. I recettori si trovano lungo tutto il sistema nervoso, per tale motivo il CBD agisce contro il sistema nervoso simpatico a favore di quello parasimpatico, così da ristabilire un equilibrio.
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Si stima che nel 2022 soffrano di depressione circa 310 milioni di persone nel mondo, secondo il Global Health Data Exchange. Per intenderci, quasi l'equivalente della popolazione statunitense. Considerata solo come un sentirsi giù di morale, in realtà la depressione si esprime con una molteplicità di sintomi: apatia, cambio dell'appetito, insonnia, attacchi di panico, movimenti lenti, difficoltà a concentrarsi, gastrite, colite, disturbi d’ansia, alterazione del sonno-veglia etc. La depressione è una malattia mentale da riconoscere appieno come malattia debilitante.
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Il THC è quello più noto essendo il principio attivo che agisce sui processi psichici e che, di conseguenza, rende la Cannabis illegale in tanti Paesi. Se si parla di CBD, invece, il discorso è del tutto diverso: non provoca alcun effetto psicoattivo, tanto meno crea dipendenza tra i consumatori.